Recensione “Il Lago Nero 3”

Torniamo con la notizia di una nuova recensione!  …Ma di un film vecchio. Forse non tutti siete a conoscenza del “Lago Nero 3”, il primo film mai girato dal regista Alessio Nencioni. Ne esistono pochissime copie al mondo ed una di queste è capitata sul lago Trasimeno ieri sera. Dopo la proiezione al circolo Supernova di Tuoro sul Trasimeno un doveroso grazie a Giuseppe Armellini ed al suo blog Il buio in sala per questa splendida recensione!

Recensione: “Il Lago Nero 3” – la storia di un film maledetto

Mi è successa una cosa simile a quella che racconta quel pòpò di capolavoro che è Cigarette Burns di Carpenter (rece qui)
Quel mediometraggio raccontava infatti di un collezionista di opere introvabili che andava alla ricerca di un film maledetto, La Fin Absolue du Monde, un film proiettato una sola volta ad un festival horror e poi, dicono, distrutto perchè chiunque l’avesse visto era impazzito.
Da anni nell’Underground delle peggiori videoteche di caracas italiane (licenza poetica) si parlava di un film anch’esso maledetto, tale Il Lago Nero 3.
Nessuno sapeva se quel 3 indicasse dei possibili capostipiti, ancora più persi, semmai, nella leggenda.
Si dicono tante cose su quel film.
Si dice che il suo regista, Trapano Nencioni, si sia suicidato mangiando 4 kg di ribollita appena ultimatone il montaggio.
Si dice poi che sia rinato come una fenice con il nome di Alessio Nencioni ed abbia girato quell’indimenticabile cult del blog che è diventato Possessione Demoniaca (qui).
Si dice che alcuni attori all’ultimo momento abbiano dato forfait perchè una chiromante, dopo aver mangiato ribollita, disse loro che durante le riprese sarebbe successe cose terribili, inimmaginabili.
Si dice che quegli stessi attori, tra cui c’era l’unica ragazza del cast (topa o non topa non si sa) siano poi stati sostituiti dagli stessi membri della troupe. Ma che la profezia fosse giusta, le cose terribili ed inimmaginabili successero veramente.
Si dice che il film avesse dentro scene contro gli animali peggiori del Cannibal Holocaust del Deodato. Si dice che ad un Istrice fosse stato persino proibito di cacare.
Si dice che ci siano scene in cui il perverso villain del film eiaculi come un cavallo sopra una Bibbia.
Si dice che erano talmente poveri i mezzi di ripresa utilizzati da trovarsi davanti quelle telecamerine dove in basso a destra rimane visualizzata data e orario.
E che quindi una camminata del 30 Aprile potesse finire il 14 Maggio.
Si dice che siano presenti al suo interno scene raccapriccianti di violenza e perversione. Sperma, sangue, feci, uomini nudi, gente che lecca gli alberi, altri in cerca di peli pubici.
Si dice che nessun film venuto in seguito possa vantare la stessa perversione presente ne Il Lago Nero 3.
Si dice che i pochissimi che l’hanno visto siano diventati pazzi tanta è la psichedelia presente nel film. Si dice che alcuni si siano uccisi nella stessa saletta di proiezione ed altri, invece, si siano mangiati 4 kg di ribollita. Tra essi, come sopracitato, lo stesso regista, che ne morì.
Si dice che la qualità della fotografia fosse talmente bassa e sporca da causare cecità in alcuni spettatori (due). Spettatori poi costretti, quindi, a mangiarsi la ribollita a tentoni.
Si dice che la ferocia, cattiveria e pazzia dell’assassino fosse reale. Un vero serial killer. Si dice che facesse veramente pompini all’uva alle sue vittime o elargisse sperma ovunque. Lo Sperminatore di Anime lo chiamavano, incubo delle colline tosco-toscane.
Si dice che dentro questo maledetto film avessero inserito in modo arbitrario sequenze di Atto di Forza e de Il Pasto Nudo. Sequenze disturbanti come poche su neonati che giudicavano il film da dentro la pancia (giudizio di pancia)
Risultati immagini per total recall baby
“Ho dato 4 stellette al film”
Immagini tratte da Il Lago nero 3
tratte da Atto di Forza
 e uomini che discutono di culi parlanti in auto.
Si dice che l’unica copia di questo film infernale, come La Fin Absolue du Monde, sia stata distrutta la notte stessa della proiezione.
E invece no.
E invece quell’unica copia era nella mia cassetta delle lettere.
E io l’ho visto.
Quello che ho visto è un segreto che voglio tenere con me, sarebbe devastante se ne parlassi al mondo.
Vi ho voluto bene.
I 4 kg di ribollita sono quasi pronti.
Zuppiera di ceramica.
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36° Fantafestival – Roma

Mercoledì 13 luglio alle 18.30 Possessione Demoniaca è stato il film di apertura del Fantafestival di Roma, mostra internazionale del film di fantascienza e del fantastico.

Fantafestival2016

Nato nel 1981 il festival è diretta derivazione delle rassegne nazionali di cinema di fantascienza organizzate per il circuito “Italnoleggio” negli anni ’74-’77 e delle grandi kermesse di cinema fantastico con le quali il Cineclub Tevere di Roma connotò la propria programmazione a partire dal ’75. Iniziato al cinema Clodio di Roma nell’ottobre del 1981 e poi passato, negli anni, come sede principale al complesso Capranica-Capranichetta, al Barberini, al Quattro Fontane e al Savoy, il festival si è sempre caratterizzato per il taglio popolare, aperto verso il grande pubblico degli appassionati. Superati i trent’anni di attività il Fantafestival è ancora vitale e si aggiorna continuamente con le nuove tendenze e realtà del cinema fantastico.

È un vero onore per tutti noi essere stati scelti per partecipare a questo importante festival. Desideriamo ringraziare tutti gli spettatori che hanno scelto di vedere il film e hanno riso e applaudito con noi.

Non ci resta altro che sperare di vincere un Pipistrello d’Argento!

fantafestival2

Grazie anche a Mirko Lomuscio per la sua recensione su YouMovies (che riportiamo qui sotto) e per aver colto perfettamente lo spirito goliardico del nostro progetto no-budget.

36° Fantafestiva: giornata di apertura con il film “Possessione Demoniaca”

Ieri, al cinema Savoy di Roma, le porte si sono aperte per la 36a edizione del Fantafestival, la rassegna sul cinema horror e fantastico che troneggia ormai da tempo nella capitale italiana, facendo ancora sentire bene il suo battito agli appassionati di questi generi al di la della fantasia.
Vasto e variegato è il programma di quest’anno, che come sempre offre uno spettacolo del miglior cinema indipendente italiano, tra titoli forti e produzioni irrisorie, ma dall’impatto sicuro.
Ed è a questa seconda categoria che appartiene uno dei titoli di apertura del Fantafestival 2016,Possessione demoniaca, opera bizzarra quanto divertente di tale Alessio Nencioni, un ragazzo toscano laureato in Filosofia e già regista di due opere come Il lago nero 3 e Verso Orione (se vi riesce ripescateli, se vi riesce), che omaggia con questo lungometraggio tutto ciò che magari gli è passato per la testa sull’attimo.
Un’affermazione che trova un suo perché una volta aver assistito a Possessione demoniaca; infatti la trama muove i primi passi su un trio di amici cinefili alquanto sfigati che, per poter socializzare con l’altro sesso, decidono di lasciare un annuncio riguardante la realizzazione di un finto set fotografico.
Rispondono subito due avvenenti ragazze che, lasciatesi convincere, andranno con loro in una casa nel bosco, in mezzo alla natura, ignare del fatto che tutto sia una beffa.
Peggio ancora però, a qualche distanza da dove alloggiano, c’è un’antica costruzione pagana dove il gruppo di ragazzi incomberà senza alcuna premura e senza sapere quale oscura forza maligna si celi in quei ruderi.
L’orrore comincerà subito, ma senza lasciare da parte del sano umorismo.
Ora, a memoria, si cercherà di elencare alcuni elementi cardine di Possessione demoniaca; si parte con un falso (coprofago) film d’autore trasmesso in televisione, in pieno stile Ciprì e Maresco, per poi approdare nella casa dei tre protagonisti che sembrano usciti dalla mente di un Leonardo Pieraccioni qualunque, in seguito passiamo all’irruenta presenza di canzoncine facili, con in testa la song Cattolica di PoP_X, quasi come se assistessimo ad un film di Federico Moccia, e nel mentre veniamo bombardati da una serie di falsi spot e programmi tv ridondanti fitness o culto della forza fisica (da citare il reality Mazzate in riguardo), così tanto per allungare la prima parte. Alla fine si capitombola nell’horror più demente tra riferimenti ai primiSam Raimi e Peter Jackson, più qualche accenno a La notte dei demoni di Kevin Tenney L’esorcista(o L’esorciccio visti gli esiti risibili del film).
Non si può odiare un film come Possessione demoniaca, perché finché si è consapevoli di una certa autoironia e riuscire a far ridere allo stesso tempo allora possiamo parlare di opera benevola, certo non riuscita totalmente, d’altronde i suoi limiti tecnici li ha, ma simpatica quanto basta.
Possessione demoniaca è un film divertente e divertito che ha le sue idee e che, almeno, non annoiano nonostante la demenza di fondo a tutto tondo.
Per Nencioni aspettiamo una sua prossima prova, mentre per il Fantafestival attendiamo i prossimi giorni per assistere a qualche altra opera interessante.

Mirko Lomuscio

 

Recensione di Taxi Drivers

Grazie a Francesco Lomuscio che coglie ogni aspetto del film nella sua recensione su Taxi Drivers. Dal sangue, alle budella, fino all’ironia che pervade ogni fotogramma di Possessione Demoniaca.

Un filo-deprimente prologo in bianco e nero anticipa l’entrata in scena dei tre giovani protagonisti Giacomo Dominici, Ivan Montie Mattia Aloi, impegnati in una maratona di insostenibili film d’autore moldavi fino al momento in cui, resisi conto del fatto che siano senza donne, decidono di adescare qualche soggetto femminile postando su internet un’inserzione per un finto set fotografico destinato a ragazze disinibite.

Inserzione a cui rispondono Yana Proshkina e Giulia Drovandi, prima che l’ambientazione si sposti in una sperduta casa di montagna, testimoniando la maniera in cui i settantaquattro minuti di visione autoprodotti e messi in piedi da Alessio Nencioni siano chiaramente influenzati dal super cult dello splatter La casa.

Del resto, come nell’esordio registico di Sam Raimi avevamo un gruppo di amici alle prese con demoniache presenze tra i boschi, qui non tarda ad essere attuata una seduta spiritica su quelle che sono, in realtà, le rovine di un tempio pagano maledetto.

Seduta spiritica che, come il titolo stesso lascia intuire, non manca di rendere pericolosamente posseduta una delle due fotomodelle, tirando in ballo evidenti omaggi a L’esorcista di William Friedkin, comprese assurde vomitate di lattoso liquido bianco in pieno volto mirate, però, a generare un effetto ironico.

Perché, sebbene ci troviamo nell’ambito dell’horror, a cominciare da Mazzate – grottesco torneo di arti marziali clandestine trasmesso in tv – non si fatica ad intuire l’intento tutt’altro che serioso dell’insieme, che raggiunge l’apice dell’umorismo in una irresistibilmente comica televendita di attrezzature da palestra.

Quindi, chiamate i vostri amici in vena di serata totalmente fuori di testa e divertitevi senza pretese dinanzi a forzate bevute di acido, occhi cavati a mani nude e sbudellamenti eseguiti per… saltare poi la corda utilizzando l’intestino (!!!).

http://www.taxidrivers.it/72931/indie/indipendenti-italiani-indie/possessione-demoniaca.html

I 400 calci e la loro recensione

Ecco una nuova recensione da parte di Jackie Lang del sito di cinema “I 400 Calci“.

Ancora una volta la nostra passione per il cinema emerge in tutta la sua forza e trafigge lo spettatore inchiodandolo alla sedia. E voi che ancora non l’avete visto, cosa aspettate?

yana

Possessione demoniaca: non so come e non so quando ma in qualche modo vedetelo

Possessione Demoniaca è un film prodotto da Magnetic Head, scritto e diretto da Alessio Nencioni; ci è arrivato inviatoci dagli stessi autori. Eravamo diffidenti e subito non ci è piaciuto, ma ci sbagliavamo. Di grosso.

Abituato a guardare schifezze immonde, disamorato dalle foto di scena e dal look gli ho dato 20 minuti di tempo, 20 minuti dopo i quali avrei smesso di guardarlo qualora non avessi più avuto voglia di andare avanti. Dopo 10 avevo già deciso che sarei arrivato fino alla fine e, con il senno di poi, il film non aveva nemmeno iniziato a dare il suo meglio. Alla fine ho perso il conto delle volte che sono rimasto onestamente stupito da quel che stavo vedendo rispetto al pregiudizio che mi ero fatto. C’è più coraggio, più idee e più consapevolezza di quale spirito animi i film del proprio genere in Possessione Demoniaca che in tanto cinema professionale. Di certo c’è un’idea di “divertimento” che non si limita alle battute ma passa per la passione per il gore, per molto eccitamento sessuale e il piacere di condividere con gli spettatori il bello di questo genere di film.

Un dettaglio l’avrete intuito dalle immagini di questo post: Possessione Demoniaca non è un prodotto professionale. Ha una fotografia molto poco curata, un montaggio non sempre preciso ed è recitato da non professionisti dotati del livello minimo accettabile di plausibilità; sembra fatto apposta per respingere e invogliare al pregiudizio. Tuttavia, se si ha la voglia di andare un filo oltre l’apparenza, conquista già con una prima sequenza in bianco e nero, parodia del film d’autore stile Ciprì e Maresco.

La storia incrocia La Casa e Big Bang Theory, prende un gruppo di nerd esagerati, disadattati dal mondo e affamati marci di fica, con lo scopo di portarli dentro ad un film di Raimi. I tre, spinti dal desiderio di scopare, organizzano un finto servizio fotografico per attirare modelle (o supposte tali) in una casetta nel bosco toscano e lì almeno vederle nude. Ovviamente in loco li attende il maligno che prenderà possesso di una di loro e il resto lo immaginate.
Quello che Possessione Demoniaca ha, e che manca a moltissimi dei film sul suo genere, è da subito un’idea precisa e molto chiara di cosa fare, unita alla determinatezza di andare subito dritto al punto senza perdere tempo. Contrariamente a molti prodotti amatoriali non si perde in ciance. Soprattutto, quello che qui si apprezza tantissimo è la serietà nell’andare fino in fondo con le conseguenze dei propri presupposti. Quale che sia la vostra opinione sul cinema no budget, è un dato di fatto che spesso il loro difetto maggiore non sta nell’amatorialità del tutto, ma nell’ancor più grave braccino corto, nel pudore della messa in scena, nel non avere niente da perdere e lo stesso non osare.

In Possessione Demoniaca ci sono interiora animate in stop motion che si muovono per penetrare una donna (tentativo estremo post mortem di riuscirci da parte del suo proprietario), gli attori realmente leccano cortecce di alberi, non mancano nudità, liquidi che escono a spruzzo da quasi tutti gli orifizi del corpo, una lunghissima pomiciata lesbica dal finale esilarante (applausi a Yana Proshkina, fa quasi tutto lei) e il sangue non è usato con parsimonia. Nonostante questo, in realtà molto del suo meglio il film lo dà con il tono comico, a tutti gli effetti più audace di un film italiano.
In più c’è un’altra componente non da poco, per una produzione di queste dimensioni e con queste idee: c’è una visione a tutto tondo del mondo grottesco rappresentato. Se c’è un film che i nerd stanno guardando è stato girato ad hoc e lo stesso si può dire per le trasmissioni televisive (il bellissimo reality di menare: MAZZATE) o per le pubblicità (uno dei momenti più esilaranti) o per la colonna sonora (ma se è per questo ha anche i suoi trailer in stile). Ma anche i nerd protagonisti parlano una lingua loro, con dei vocaboli loro, una lingua che non somiglia a quella solitamente messa in bocca a questo tipo di personaggi.

Insomma Possessione Demoniaca è un film produttivamente al di sotto delle definizioni “serie A” o “serie B”, tuttavia sa benissimo cosa deve fare e non ha paura di farlo, non desidera per nulla essere buono per tutti, anzi imbocca una via e la percorre (per quanto può) fino alla fine, con un’ottusità ammirabile. Ha più testa di molto cinema che si vede in giro e un modo di divertirsi assieme agli spettatori che fa invidia. Avercene.

http://www.i400calci.com/2016/01/48797/

La recensione di “Il buio in sala”

Ecco qua la prima recensione del film ad opera degli appassionati de “Il buio in sala

Attenzione allo spoiler! Se non avete ancora visto il film con la lettura del seguente testo potreste rovinarvi alcune scene… a voi la scelta!

Continuate a seguirci, nuove proiezioni sono all’orizzonte!

“Bianco e nero.
Un uomo grasso con addosso soltanto un pannolone guarda la tv.
Sintonizzata sul nulla.
Forse c’è un significato profondo in tutto questo, una certa metafora carica di esistenzialismo o di accusa verso i mass media.
La sensazione diventa ancora più forte quando il pannoluto omone trae dal suo deretano, o più probabilmente dal sopracitato pannolone che le aveva raccolte, le proprie feci.
Le osserva e poi le mangia.
Insomma, per farla breve magna la merda.
Potrebbe apparire Cinico Tv ma la sensazione iniziale, ossia quella della forte carica autoriale della scena, diventa realtà quando scopriamo che suddetta scena in realtà è sul televisore dei protagonisti del film che stiamo vedendo, Possessione Demoniaca.

E se vi siete persi in questa sintassi vi capisco ma ho sbagliato frase e non riesco a rimetterla a posto.
In ogni caso forse avrete intuito che di metacinema stiamo parlando, di film nel film.
Quello spezzone in bianco e nero, quello dell’omo e della merda, era insomma un film moldavo che tre ragazzetti assolutamente analfabeti di fica stavano vedendo nel loro appartamento.
La caratterizzazione è banale ma perfetta, se vedi film moldavi su un divano con due amici maschi molto probabilmente l’ultima volta che hai visto una fica è stato il giorno del tuo concepimento.
Sempre se avevi gli occhi aperti ed eri girato dal verso giusto però.
Insomma, Possessione Demoniaca parte così.
In maniera formidabile, lo ammetto.
Io e i miei due compagni di visione (oddio, anche noi su un divano, anche noi 3 maschi da soli, no, non ditemelo, no, vi prego, dite che anche noi come quelli del film non…?) ci abbiamo messo 17 minuti a vedere i primi 3 minuti del film,
Ogni battuta era una risata. Roba che abbiamo rimandato indietro 25 volte e siamo andati avanti non frase per frase ma parola per parola.
Perchè i 3 antivagina parlano in modo forbito, esagerato, colto. E l’effetto comico, almeno all’inizio, è potentissimo. Specie perchè almeno 2 su 3 di loro stanno alla recitazione come Paolo Del Debbio sta all’intelligenza.
E quando trovi un film in cui c’è qualcuno che recita così male sei a posto.
Il mondo del Trash ha aperto i suoi battenti, quella è la cartina di tornasole.
Non l’unica eh.
Perchè il film di Nencioni di trash, tamarrate o alti sprazzi d’amatorialità ne offre a vagonate.
E per non farci mancare niente ci mette dentro anche almeno 291 kg di fica (dovrebbe essere il conto esatto considerando le due protagoniste, le due di Mazzate e le due, forse le migliori, della televendita).
Di questi 291 kg almeno 97 avranno a che fare coi 3 sfigati che, in una botta di vita, decidono di improvvisarsi esperti fotografi per vedere un pò di femmine del topo ai casting.
Per i casting scelgono però un casolare in montagna abbandonato.
E, insomma, con chiari riferimenti a La Casa di Raimi il film andrà avanti tra donne possedute (ahimè, solo dal demonio), atroci morti e scene alla cazzo qua e là.
Nencioni ha passione, anche una mano discreta, e tecnicamente il film vale più di quello che mostra.
Anzi, forse il regista è l’M.V.P tra tutti gli aspetti d’analisi possibili.
A quel grande inizio seguono minuti purtroppo sensibilmente inferiori a causa di quella che sarà per tutta la durata di Possessione Demoniaca la vera e propria tara del film, ossia l’eccessiva lunghezza delle sequenze.
Attenzione, il livello evidentemente basso di alcuni attori o di alcune scene non sarebbe stato un difetto eh, anzi, in questo tipo di film è solo un pregio (penso allo sfigato più basso, talmente scarso nel recitare da risultare strepitoso a mio parere).
Però è evidentissima la necessità del Nencioni di fare minutaggio ahimè.
Lo show di Mazzate è un’idea molto carina (e sicuramente figlia della passione del regista per le arti marziali come genere) ma mal si integra con il resto risultando veramente lunga e quasi spossante per i non appassionati.
E lunga è la sequenza dell’arrivo in stazione delle due modelle, e lunga quelle degli shot fotografici, e lunghissima quella psichedelica da videoclip (ma benissimo fotografata), e lunghissima quella di “seduta spiritica” (così tanto da funzionare per surrealtà però).
Secondo me il film nella sua parte centrale è molto debole. Meno male che per noi maschietti ci sono quelle due spracitate femmine di topo di cui una, la russa (miglior attrice) è talmente sensuale e provocante da aver costretto ad emettere un “porcamado…” al mio amico Rocco quando questa, danzando sul lastrone malefico, si libera del reggiseno.
L’atmosfera è talmente pregna di fregna che anche i protagnonisti del film affermano di avvertire il “sincero rischio di praticare il coito”.
Tromban, ehm, tornando in me e al film c’è da dire che poi nell’ultima mezz’ora il livello si alza notevolmente, specie grazie all’ormai inaspettato arrivo dello splatter, davvero ben fatto considerando il costretto panesalamismo del tutto.
Il bulbo e specialmente il trapano non sono manco roba da serie B, ma da serie A bassa.
La trama è sempliciotta, un pretesto, ma il film per gli appassionati potrebbe diventare quasi un must.
Anzi, se non fosse per le lungaggini sopracitate, io di vero e proprio must trash parlerei.
Notevole il ciccione della televendita, personaggio cult del film se ce n’è uno.
E la scena del demone che deve pisciare è forse una, se non la migliore, del film.
Passione, tanto divertimento, zero arroganza e…, vabbeh, non lo ripeto perchè poi sembro fissato, lo leggono anche le ragazze il blog.
In attesa di sapere come potremo vederlo intanto voi, amanti dei bassifondi cinematografici e dei peggiori bar di Caracas segnatevi il titolo.
Garantisce un demente.”

http://ilbuioinsala.blogspot.it/2016/01/recensione-possessione-demoniaca.html